Provo ancora una volta
A capire il tempo
Questa assurda relatività
Che brucia tra chimere
Che guarisce le assenze
La ragionevolezza che mi afferra
Un istante solamente
Un istante concavo
Che sa di campanile
Di battito d’ali di colombe
Più in là di Notre-Dame
E chiudo forte gli occhi
Per non vederti
Per non ascoltare il palpito
Della tua voce di porteño francesizzato
Che mi fa tremare
Senza nemmeno avermi sfiorata
E non riesco…
E ad essere sincera, non voglio
…
No te ne sei mai andato Julio
Per lo meno non da me…
O forse sarà che non ti ho mai lasciato
partire
e per sempre continuerò
a cercare la tua somma?
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